Chiunque di noi abbia avuto a che fare con qualcosa di più che una pianta grassa, si è trovato probabilmente alle prese con circuiti idraulici per l’irrigazione da giardino e sistemi a pioggia o spruzzo ed altro ancora. Anche per il solo fatto di averne letto da qualche parte. Il chiaro obiettivo, certamente, era quello di ottimizzare e facilitare l’operazione periodica di irrigazione. Portare in giro annaffiatoi carichi d’acqua, alla lunga pesa… specialmente se l’operazione è da ripetersi tante volte per ciascuna irrigazione. Alcuni avranno, quindi, scelto e montato i propri componenti seguendo scrupolose istruzioni (improvvisandosi giardinieri/idraulici) e collegato la mandata ad un rubinetto. Altri avranno delegato. In ogni caso, zac! Il gioco è fatto. Quando necessario, ora basta aprire il rubinetto e, mentre il nostro verde si disseta, noi possiamo dedicarci tranquillamente ad altre attività. Comodo, no?
Ma poiché, come ho già scritto in passato, l’appetito vien mangiando… e qualche volta ho dimenticato il rubinetto aperto allagando tutto giusto un po’…, ho iniziato a rimuginare su qualcosa che potesse agire per conto proprio a seconda delle esigenze di irrigazione.
Qualcosa di automatico.
Come sempre, la ricerca di dispositivi già pronti è il punto di partenza. Sul mercato esistono numerose centraline per varie fasce di prezzo e dalle varie funzionalità; analogiche e digitali. Ce ne è per tutti i gusti. I modelli più economici sono a batteria e in genere includono anche il corpo valvola. Sono concettualmente e praticamente molto comode e facilissime da installare e programmare (almeno per chi è in grado di fare una chiamata con uno smart phone)… peccato che, per la mia esperienza diretta, durino al massimo un paio di stagioni estive e non escludono la possibilità che le piante rimangano a secco più del dovuto perché le batterie si scaricano. Avendo la possibilità, quindi, meglio adottare soluzioni alimentate da rete elettrica e possibilmente separare le elettrovalvole dalla centralina. Questo, almeno in parte, sembra complicare le cose. Essendo, infatti, due entità distinte, elettrovalvola e centralina devono poter “dialogare” tra loro per poter funzionare correttamente. Fortunatamente non hanno necessita di “comunicare” per raccontarsi storie alla Divina Commedia ma è sufficiente che si scambino due comandi: “apri” e “chiudi”. Centralina comanda, elettrovalvola esegue.
Così semplice? …non proprio.
Se nella pratica una grande quantità di elettrovalvole è azionata da tensione a 24Vca (24Volts in corrente alternata) è anche vero che esistono casi differenti. Ma andiamo per gradi.
Supponiamo di avere la nostra elettrovalvola azionata a 24Vac. Tipicamente si tratta di elettrovalvole con comando di apertura “a dare” ovvero che normalmente (quando non alimentate) sono in uno stato di quiete e di chiusura. Commutano (si aprono) solo quando eccitate ovvero quando si fornisce loro la tensione di alimentazione. In questo caso quindi, noi dovremo “solo” assicurarci che la capacità della centralina sia quella di erogare comandi a 24Vca. Ciò significa in genere che, quando la centralina impone ai suoi contatti una tensione di 24Vca sta inviando alla elettrovalvola il comando “apri”; quando porta a zero la tensione ai suoi contatti sta inviando alla elettrovalvola il comando “chiudi”.
Nel caso in cui ci possa trovare dinanzi ad una elettrovalvola con comando di apertura “a togliere” avremmo una situazione invertita. La valvola sarà mantenuta in posizione di chiusura quando la tensione di 24Vac sarà applicata ai contatti e il comando “apri” corrisponderà all’eliminazione della tensione dai contatti.
Ci si potrebbe trovare poi di fronte a situazioni in cui il comando può corrispondere ad un impulso (temporanea erogazione di alimentazione sulla linea di controllo): primo impulso = apri se chiusa ; secondo impulso = chiudi se aperta.
Ma le cose non si fermano qui. Le bobine di eccitazione (gli elementi che, percorsi da corrente, consento la movimentazione meccanica di un congegno che fisicamente apre e chiude) delle elettrovalvole potrebbero necessitare di tensioni diverse dalla 24Vca: potrebbero necessitare di tensioni continue oppure di tensioni a 12V, 48V, 220V….
Come si intuisce, la situazione si presta ad una varietà di casi molto ampia che se da un lato complicano e rendono più delicata la scelta dei componenti dall’altro ampliano la possibilità di intervento nelle situazioni più differenti …a meno di non voler rimanere sempre fedeli a specifici prodotti…
La domanda posta a capo testo, parrebbe avere come risposta
“No. Ce ne sono già abbastanza; non è necessaria una altra centralina di irrigazione”.
Tuttavia, anche alla luce di quanto descritto pocanzi, credo si inizi a capire da dove nasca il desiderio di un altro dispositivo capace di controllare quante più situazioni possibili essendo indipendente dal caso specifico e dal contesto applicativo. Ogni situazione richiede una soluzione specifica e fare integrazione significa anche risolvere caso per caso i problemi che si incontrano. Non ci si può limitare al prodotto, né tantomeno vincolarsi ad una marca. Significa in primis fare della funzionalità il proprio obiettivo. (Anche se gli utenti talvolta sono affezionati ad un marchio, l’esigenza di una specifica funzionalità non coperta da questo li spinge a tradire l’unico amore).
DELISGARDEN nasce da una esigenza pratica e aderisce alla filosofia del controllo unificato e dell’autonomia di tutti i processi, indipendentemente dalla tecnologia e dal brand, che mira alla forte personalizzazione del servizio.
Ma rispetto alle normali centraline? …c’è altro….
In fin dei conti, l’irrigazione è stato il presto, la scusa per iniziare a pensare a qualcosa di diverso; l’irrigazione è l’ambito entro cui questo qualcosa è stato pensato costruito e testato. DELISGARDEN può gestire tutte le situazioni su esposte nelle sue più diverse configurazioni e quindi inizia a delinearsi il fatto che più che una centralina per l’irrigazione è una Unità di Controllo ed Attuazione Locale e Remoto. Può operare sul numero desiderato di attuatori, in qualunque modalità essi necessitino d’ essere controllati e intende farlo nella maniera più semplice possibile seguendo la filosofia del “Think, Connect, Go”.
Di seguito vi mostro brevemente l’ esempio base a 2 comandi.
Si presenta con 4 pagine web raggiungibili da qualsiasi dispositivo.
1. La Home: in essa trova posto un intuitivo pannello di comando per ciascun attuatore e il selettore di modalità manuale/automatica
2. La INFO: pagina di informazioni di sistema e meteorologiche
3. PROGRAMMI DI ZONA: pagina per la programmazione periodica
4. IMPOSTAZIONI: pagina per poche impostazioni di base.
Nel caso specifico dell’irrigazione è possibile sfruttare servizi di previsioni meteorologiche, sensori di umidità, sensori di pioggia, di temperatura per la pianificazione; In tutti gli altri, le semplici logiche di base possono agilmente adattarsi a numerosi casi applicativi sfruttando sensori di luminosità, di tensione, di corrente,…
DELISGARDEN è in realtà solo una delle applicazioni di Delis.