LA FORZA DELLA COMMUNITY

La forza della community può fare la differenza. Come l'esperienza e il know-how tra i membri porta al raggiungimento di obiettivi irraggiungibili
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Community è una Serie TV creata da Dan Harmon e trasmessa negli Stati Uniti d’America dal canale NBC dal 17 settembre 2009 al 17 aprile 2014. La serie racconta le vicende di un gruppo di studenti in un fittizio college del Colorado. (Wikipedia)

Community, nel linguaggio di Internet, indica un gruppo di persone che si incontrano, discutono e si scambiano informazioni attraverso la rete (gli strumenti utilizzati più frequentemente dagli utenti per interagire sono forum, chat e programmi di messaggistica istantanea) e per estensione indica Il luogo virtuale in cui avvengono le interazioni tra i membri di una community. (Treccani)

L’esigenza di aggregazione pare sia essere innata nell’uomo. Da varie fonti (libri e documentari), sembrerebbe che anche nella preistoria, quando gli uomini erano cacciatori-raccoglitori, si muovessero sempre in gruppo. Vivevano quindi in gruppo e si prendevano cura l’uno dell’altro sino alla morte quando, già allora, praticavano la sepoltura.

Il termine Community, dal tempo di internet, è divenuto caro ai webnauti perché ha identificato dapprima gruppi di nerds e poi qualunque gruppo che condividesse una qualsiasi passione. Mentre i primi, incontrandosi on line, hanno forse trovato una via di uscita dall’angolo in cui spesso si trovavano isolati, i secondi hanno meglio potuto esprimere i propri interessi condividendoli con altri ugualmente e sinceramente interessati. 

…singolare come il tempio dell’anti-socialità, lo strumento per l’auto-isolamento, il pc, sia diventato il mezzo attraverso cui incontrare nuove persone con maggiori affinità alle proprie. La tecnologia, dunque, ha ampliato la platea dei possibili contatti ma al contempo ne ha generato una nuova versione. 

E’ vero, si tratta pur sempre di “contatti virtuali” ma, a dirla tutta,  gli unici sicuri in questo recente periodo COVID-19…

Allora mi chiedo: perché questa virtualità è così spesso tanto ostacolata? Per l’assenza della fisicità?  Probabilmente… Tuttavia credo che la virtualità possa, in un certo senso, vedersi come un “ampliamento” della concreta fisicità. I tecnici dell’automazione mi capiranno pensando all’ Augmented Reality. 

Ciò che è evidente è che ne è scaturito un mondo fervido di idee e scambi. Molte idee hanno trovato luogo in azioni concrete ed altre hanno dato vita addirittura a nuove “realtà”.

Il tutto ha generato una rinnovata forza creativa figlia di una conoscenza distribuita che molto spesso risulta risolutiva su questioni di varia natura.

Anche io ho scoperto e apprezzato il mondo delle communities nel mio quotidiano come nella mia vita lavorativa, forse un po’ tardivamente ma credo di essere riuscito a coglierne alcuni degli aspetti più positivi.

Nel mio percorso lavorativo ho affrontato numerose problematiche. Le soluzioni non sempre sono state a portata di mano. Talvolta mi son rivolto a persone più esperte, altre sono tornato sui libri ed altre ancora è stato necessario ricorrere all’inventiva e all’originalità. Ci sono state, poi, situazioni in cui il problema mi ha portato allo stallo. “Ma non sarò mica il solo a cui sta capitando questa cosa?” mi chiedo tra me e me. Allora armato di pazienza, in queste occasioni, inizio le ormai di routine ricerche sul web. Gli articoli tecnici sull’argomento sono le prime risorse ma spesso non risolvono la situazione. A seguire arrivano i forum e le loro communities. Talvolta il problema è stato già affrontato e magari risolto. Si tratta quindi di leggere gli scambi tra i membri della community, individuare le strategie di soluzione suggerite, effettuare una cernita, fare gli opportuni adattamenti e quindi lanciarsi a capofitto sulla propria attività. Altre volte invece il problema è stato evidenziato ma non risolto o addirittura ci si ritrova ad essere i primi ad esporlo. In queste situazioni, l’arma da adottare è sempre la stessa: la pazienza. Si inizia a descrivere la problematica nel modo più dettagliato possibile; qualcuno chiede chiarimenti; altri iniziano ad abbozzare soluzioni. La cosa va avanti anche per settimane fino a quando suggerimento dopo suggerimento, si tentano tutte fino a trovare la soluzione.

Si tratta di un processo che può essere più o meno lungo ma che sfruttando l’esperienza e il know how distribuito tra i vari membri, porta al raggiungimento di un obiettivo altrimenti irraggiungibile.

Recentemente, in ambito industria 4.0, la fortuna mi ha assistito. Su un problema relativo alla lettura di valori da sensori collegati ad un server remoto, sono stato il primo a manifestare una particolare esigenza. In qualche giorno la soluzione inedita è stata suggerita da un membro del supporto ufficiale del sistema.  Qui di seguito il link.

https://revolution.kunbus.com/forum/viewtopic.php?f=6&t=1852&sid=0a49be02aeac35c2a0a9ac0b744c58c1

In altre occasioni il contributo è stato reciproco. L’esposizione strutturata di un problema porta all’analisi di varie condizioni operative e all’individuazione della soluzione con chiarimento generale per tutti membri della Cummunity.

https://discourse.nodered.org/t/node-red-authentication-pw-hash-issue/3472/7

Qualche volta si fa anche qualcosa di ….”speciale”?

https://forum.z-wave.me/viewtopic.php?f=3422&t=32645

Beh, l’integrazione di un bot telegram su un sistema z-way per me è speciale 😉

Altre volte ci si lascia anche andare all’estetica

https://forum.z-wave.me/viewtopic.php?f=3422&t=23719

o a qualche consiglio 

https://forum.z-wave.me/viewtopic.php?f=3426&t=22400

Dopo quanto scritto e letto, se “l’unione fa la forza”, come si potrebbe non dire che anche la “Community fa la forza”? 

Nelle serie TV come nella vita reale l’unione, anche virtuale, ci sostiene nelle sue variegate espressioni.